Masseria Ghietta

Scheda di dettaglio

Descrizione attività

È una delle sedici masserie che troviamo riportate nella Platea di S.Maria a Cerrate, dove viene registrata col nome di "Celonisi Grandi oggi Ghetta". Il fabbricato si sviluppa sui lati della strada vicinale Trepuzzi - masseria Ghetta-Cerrate ed è caratterizzato dalla massiccia torre a due piani con scala esterna munita di ponte levatoio. Il sistema difensivo, oltre il ponte levatoio esterno, è formato dalle caditoie, dal camminamento di ronda che si sviluppa su tutti e quattro il lati del terrazzo e dalla scala a pioli che si addossa alla finestrella che porta al piano superiore. Il 1710 la masseria era pervenuta alla Regia Corte "ad istanza dei ereditori di Diego Tafuri". Nell'atto notarile (notBiagio Mangia, atto del 15/10/1710, in AS.L., 46/66), la masseria vine così descritta: "In primis la parte della chiusura nominata lo Mieddo con albori d'olive di macine quaranta circa infronda; e più un'altra chiusura nominata lo campo di mezzo con terre seminatorie di tumolate quattro in circa et arbori d'olive di macine trenta in fronda circa- E più unaportione di una chiusura nominata l'avanzate di terre seminatorie di tomolata sette circa con albori d'olive di macine diece in fronda; e più tre portioni del trappeto sito dentro li curti di detta massaria atteso l'altra porzione è dè R.R. P.P. Teatini di Lecce, e della Sig.ra Aurelia Tafuri dell'istessa città. E più curti con forno, capanne et altre case dentro detti curti diruti, pozzo con il ius beverandi tantum a beneficio di detta Sig.ra Aurelia Tafuri. E più tre camere basse con un camerino site dentro detti curti, e più un altro camerone sotto la lamia della Torre sito dentro detti curti. E più un giardino dietro dette tre camere basse con camerino con diversi albori comuni dentro. E più una cappella sotto il titolo di S.Maria degli Angioli". Dalla regia Corte la masseria fu comprata per 3.200 ducati dal leccese Angelo Sementi. Nel Catasto onciario di Lecce la troviamo riportata tra i beni di Alessandro delli Falconi, con "una quarta parte del trappeto" di proprietà del Ven.Convento di S.Teresa dei P.P. Carmelitani scalzi.

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