Tumore al seno: nuove speranze di cura dagli antibiotici Lo studio e la sperimentazione dell’equipe del medico trepuzzino Professor Antonio Giuseppe Naccarato

  • Categoria: Tutte le notizie | Sanità
  • Data: 22.11.18
  • Autore: UFFICIO STAMPA - COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE COMUNE DI TREPUZZI
Tumore al seno: nuove speranze di cura dagli antibiotici  Lo studio e la sper...

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L’Amministrazione Comunale, il Sindaco Giuseppe Taurino, il Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Capodieci  e l’Assessora alle Pari Opportunità Anna Maria Capodieci, si congratulano pubblicamente con il medico e ricercatore Prof. Antonio Giuseppe Naccarato, originario di Trepuzzi. Lo studio portato avanti dalla sua equipe pisana nell’ambito di un progetto internazionale, dona nuove speranze di cura a quelle donne duramente provate dal cancro al seno, segnando una svolta importante nella lotta al male del secolo. Sono state così gettate le basi per l’introduzione e l’utilizzo della doxiciclina in pazienti affette da carcinoma della mammella in stadio precoce e candidate perciò a trattamento chirurgico. “Siamo fieri ed orgogliosi del lavoro svolto dal nostro concittadino” questo il commento del Sindaco Giuseppe Maria Taurino.

Secondo questo studio  “anglo-italiano“ sperimentato “in vitro” a Manchester e su pazienti arruolate a Pisa,

si afferma che la doxiciclina (antibiotico con un’attività ad ampio spettro appartenente alla classe delle tetracicline e comunemente impiegato nel trattamento dell’acne volgare) riduce significativamente le cellule staminali neoplastiche.

L’effetto antitumorale in vivo della doxiciclina  è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers in Oncology, aprendo la strada al possibile utilizzo degli antibiotici nel trattamento del tumore della mammella. Gli antibiotici infatti, oltre a uccidere i batteri, hanno un effetto distruttivo anche sui mitocondri, le 'centrali elettriche' delle cellule, di cui sono molto ricche le cellule staminali neoplastiche, responsabili dell’origine del tumore e delle recidive locali, della resistenza alle terapie e delle temute metastasi a distanza.

Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca del Professor Antonio Giuseppe Naccarato, direttore della sezione dipartimentale di Anatomia patologica 1 dell’Aoup, con il dottor Cristian Scatena, anatomopatologo e allievo della Scuola di dottorato in Scienze cliniche etraslazionali dell’Università di Pisa, unitamente a ricercatori dell’University of Salford di Manchester, in Gran Bretagna, e in collaborazione con il Centro Senologico dell’Aoup e la Fondazione pisana per la scienza onlus. I ricercatori dell’University of Salford, coordinati dal professor Michael P. Lisanti, studiavano da tempo questo effetto in modelli tumorali 'in vitro' riconoscendo come l’antibiotico doxiciclina fosse capace di eradicare le cellule staminali neoplastiche in otto diversi tipi di tumore, compreso il carcinoma della mammella. Il trial è stato condotto nel Centro Senologico dell’Aoup diretto dalla professoressa Manuela Roncella.

La ricerca clinica è stata condotta su 15 donne affette da carcinoma della mammella in stadio precoce e ha evidenziato, dopo solo 14 giorni di trattamento antibiotico, una riduzione significativa (in media di circa il 40%) del numero delle cellule staminali neoplastiche.

Nel dettaglio, la doxiciclina è stata somministrata in 9 pazienti (braccio sperimentale), mentre ulteriori 6 pazienti sono state inserite come braccio di controllo; le prime hanno assunto l’antibiotico per i 14 giorni antecedenti l’intervento chirurgico, a una dose giornaliera standard di 200 mg; le altre, invece, sono state sottoposte direttamente a terapia chirurgica. Numerosi marcatori biologici (di staminalità, di massa mitocondriale, di proliferazione cellulare etc…) sono stati indagati in entrambi i bracci deltrial clinico, confrontando i loro valori prima e dopo la terapia antibiotica, rispettivamente tra il tessuto tumorale della ago-biopsia preoperatoria e quello del pezzo chirurgico asportato.

I tumori delle pazienti del braccio sperimentale, dopo trattamento con doxiciclina, dimostravano una diminuzione significativa nel marcatore di staminalità, compresa tra il 17.65 e il 66,67%. Dati simili sono stati osservati anche con un secondo biomarcatore di staminalità.

I risultati ottenuti da questo studio pilota suggeriscono che le cellule tumorali neoplastiche esprimono selettivamente grandi quantità di proteine correlate al metabolismo mitocondriale. Ciò significa che, se è possibile inibire il metabolismo mitocondriale, è dunque possibile eradicare le cellule staminali neoplastiche. La sperimentazione continua.

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